Leggo oggi, grazie ad un tweet, un interessante approfondimento di Lucio Bragagnolo sui proventi di Monument Valley in relazione alle diverse piattaforme sulle quali il gioco è stato pubblicato.
Riassumendo: lo sviluppo del gioco è costato oltre un anno di lavoro per un totale di oltre 800’000 dollari di spesa, e dei 2 milioni e mezzo di copie vendute, solo 300 mila sono state vendute da Google, e meno di 100 mila da Amazon (il Kindle Fire, pur essendo una sotto-versione di Android, è talmente persoalizzata e chiusa da avere un mercato a sé, stile Apple). Riassumendo ulteriormente, se non ci fosse stata la versione iOS con i suoi 1,7 milioni di copie vendute questo investimento sarebbe stato fortemente in perdita ed è un peccato, perché il gioco merita davvero molto (come scrissi nella mia recensione di qualche tempo fa).
In realtà avevo già letto di sfuggita le lamentele degli sviluppatori che denunciavano i pochi introiti su Android a causa della pirateria ma non avevo mai approfondito le cifre, ed è allucinante riscontrare che ci si trova con percentuali praticamente invertite rispetto alle presunte quote di mercato… e dico “presunte” perché, al di là delle vendite, sono sempre più convinto che i dispositivi realmente circolanti abbiano percentuali diverse, e se consideriamo chi usa lo smartphone in maniera davvero smart, ci troviamo su altri numeri ancora.
L’articolo di Bragagnolo si chiude con un laconico: “Se c’è progresso nel software per aggeggi da tasca, è perché c’è iOS. Altri parassitano. Sono tempi in cui per avere qualità bisogna avere il coraggio di restare in alto.” che mi vede fondamentalmente d’accordo, anche se non al 100%… diciamo al 99%
La questione si può analizzare su più livelli: sicuramente iOS ha portato (e ancora porta) molte cose nel settore, ma non tutto ciò che c’è di buono arriva da Apple… in ogni caso non credo che quella frase si riferisse al sistema in sé, quanto al progresso nello sviluppo del software, vero cavallo di battaglia di ogni sistema, che senza software non servirebbe a nulla…
Concentiamoci quindi sul software in sé e su questa applicazioni in particolare. Prima di tutto, se avete fatto i conti, avrete notato che sommando 1,7 milioni di vendite per iOS, 300 mila vendite da Google, e 100 mila da Amazon, arriviamo a 2,1 milioni: mancano ancora 400 mila unità per fare i 2 milioni e mezzo citati all’inizio… ebbene, dall’infografica che troviamo sul blog degli sviluppatori di Monument Valley, risultano 400 mila applicazioni “regalate” (in versione free) su piattaforma Amazon. Non so se questa versione free è limitata (quindi da escludere dai conteggi) se genera introiti tramite pubblicità (e qui non conteggiati) o se nasce da precisi accordi con Amazon (generando, magari, introiti per altre vie), ma sta di fatto che numericamente incide esattamente tanto quanto le versioni vendute per Android, quindi bisognerebbe conoscerne bene gli estremi…
Inoltre m’immagino che nell’anno di sviluppo dell’applicazione, parte del lavoro sia stato destinato anche alla realizzazione delle diverse versioni per le diverse piattaforme: non voglio dire che la versioni iOS abbia assorbito più tempo delle altre (anzi, probabilmente è vero il contrario) però il totale dei costi è da imputare anche a questa differenziazione, anche se il problema si sposta di poco… i costi fissi per progettare un gioco di tale portata probabilmente non sarebbero mai stati ripagati dalle 300 mila + 100 mila vendite delle versioni Android/Amazon, e il fatto che per Amazon (piattaforma chiusa) abbia totalizzato più vendite che tutto il resto del mondo Android, secondo me può significare solo due cose: o agli utenti Android non interessano le applicazioni (a parte, forse, gli immancabili WhatsApp, FaceBook, e CandyCrashSaga) o gli utenti Android si rivolgono spesso ad altri canali (pirateria?) per procurarsele.
Resta il fatto che, volenti o nolenti, chi sviluppa anche per Android si trova di fronte ad una realtà che vuole il suo prodotto a pagamento poco appetibile, per cui si vede spesso costretto a regalare il proprio prodotto in cambio di introiti pubblicitari o di possibili guadagni tramite acquisti in-App, due cose che solitamente sono invece “odiate” dalla maggior parte degli utenti iOS (perlomeno per quanto riguarda me e la maggior parte dei miei conoscenti). Il “problema”, se così vogliamo chiamarlo, si pone poi quando il gioco si trova su entrambe le piattaforme… difficilmente uno sviluppatore si mette nella condizione di voler giustificare perché lo stesso prodotto è gratuito da un lato, e costa dei soldi all’altro… Chi decide di metterlo a pagamento ovunque, si trova nella situazione di Monument Valley; chi decide per la pubblicità subisce i pro e i contro di questa scelta, sia a livello di immagine, sia a livello di incertezza degli introiti: io spero sempre che sia rimuovibile a pagamento, ma purtroppo (almeno per me) ci sono sviluppatori che preferiscono puntare sulla pubblicità, e probabilmente in alcuni casi fanno bene, perlomeno con alcuni giochini che fanno presa sulla massa… ma per le applicazioni “serie” la storia è diversa…
Personalmente non mi è ancora capitato di trovare applicazioni che esistessero solo per Android e che fossero di qualità superiore alle alternative che si possono trovare su iOS… e se le applicazioni si trovano su entrambi i sistemi, state tranquilli che sono a pagamento e lo sviluppatore ne trae maggiore beneficio dall’AppStore…
